Torino: un punto e duemila anni di storia

Non so quante città abbiano questa caratteristica, ma dovessi insegnare storia o geografia almeno per un giorno, lo farei in un luogo ben preciso di Torino. Un luogo in cui, facendo quattro passi avanti e quattro verso destra, potrei osservare duemila anni di storia vedendoli con i miei occhi, tramite i monumenti che mi circondano.

Prima di fare questo viaggio nel tempo, ci spostiamo un attimo sotto i portici del Palazzo della Prefettura in piazza Castello dove, incastonata nel muro, si trova una lapide in bronzo con altorilievo di un personaggio dal mignolo lucido e, sullo sfondo, un mappamondo ed una caravella. Quella falange bronzea spicca su tutto il resto dell’opera e si tratta appunto del famoso e famigerato dito di Colombo.


Il dito di Colombo
* Tratto da Torino Segreta
 
Strofinare il dito è quasi un obbligo: si racconta che porti buon auspicio, soprattutto per superare brillantemente gli esami universitari. Gli studenti torinesi sembrano essere ben consapevoli di questa credenza, tanto che il povero dito di Cristoforo Colombo non è più quello originale. A causa delle continue frizioni, si è assottigliato così tanto da renderne necessaria la sostituzione più di una volta.

Strofiniamolo anche noi un attimo in modo che ci porti fortuna durante il viaggio e poi facciamo qualche metro e andiamo a vedere questi duemila anni di storia.

Ed ecco il luogo in cui ci fermeremo: si tratta sempre di piazza Castello, dal lato in cui parte via Po (l'immagine è tratta da Google Maps).
 

Palazzo Madama visto da Nord-Est
* Tratto da Google Maps

Se si apre l'immagine, vedremo quello che è comunemente chiamato il "retro" di Palazzo Madama e, di fronte ad esso sul lato opposto, vedremo l'inizio di via Garibaldi.

Possiamo quindi iniziare il viaggio che ha origine nell'epoca romana, in un periodo in cui Torino, già popolata dal popolo dei Taurini, si trovò coinvolta in numerose guerre per il controllo di questo territorio strategico. La sua posizione nelle vicinanze delle Alpi e le strade che collegavano l'Italia alla Francia rendevano la regione particolarmente ambita. Alla fine, i Romani riuscirono a conquistarla definitivamente.
Fu durante questo periodo che Torino fu fondata in modo definitivo per mano di Augusto, intorno al 28 A.C. Egli trasferì una colonia, le cui tracce sono ancora visibili nel centro di Torino, e le conferì il nome di Julia Augusta Taurinorum.

Osservando l'immagine di prima, possiamo notare le due torri davanti ai nostri occhi: questo era l'ingresso ad est, Porta Praetoria, ed infatti via Garibaldi, come abbiamo appena visto, ne era il decumano maximo.

Ed ecco due immagini esplicative:


Ricostruzione dell'ingresso est di Julia Augusta Taurinorum
* Tratto da Wikipedia

Ma è soprattutto se ci alziamo per un attimo in volo dalla nostra posizione che otteniamo uno sguardo completo della città romana, con la Porta Praetoria che coincide con Palazzo Madama e il decumano maximo divenuto ora via Garibaldi.

 

Ricostruzione di Augusta Taurinorum sull'attuale città di Torino
* Tratto da ResearchGate

Rimanendo sempre fermi in quel punto specificato inizialmente, notiamo che l'antico varco orientale, successivamente alla decadenza di Roma, fu incorporato in un castello di epoca medievale. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, la porta subì una trasformazione radicale, diventando una rocca destinata alla difesa della città. Questa modifica era motivata dalla chiara importanza di quella via di comunicazione, sebbene la sua funzione originaria di passaggio attraverso l'antica cinta muraria romana fosse mantenuta. Ci troviamo già nel IX secolo.


Palazzo Madama, lato castello medievale
* Tratto da WikiMedia

Non muoviamoci e continuiamo a guardare la prima immagine: notiamo che questo castello, dall'altro lato, non è proprio medievale ed osserviamo anche il palazzo di fronte a noi, quello alla sinistra di via Garibaldi. Forse, se facciamo quei quattro passi in avanti, scopriamo qualcosa. Forse viaggiamo ancora nel tempo.

Ci dirigiamo dunque verso questi edifici e ci immergiamo nel passato, transitando attraverso il IX secolo e gli anni compresi tra il XV e il XVI secolo. In quel periodo, il castello fu destinato a essere la residenza temporanea del duca di Savoia durante i suoi viaggi a Torino.
Il 1637 segna una svolta completa nella storia di Palazzo Madama: Maria Cristina di Borbone-Francia, reggente del giovane duca Carlo Emanuele II di Savoia, sceglie il castello come sua residenza, desiderando allontanarsi dall'aria pesante della corte. Appena insediatasi, avvia importanti lavori di ristrutturazione, tra cui la copertura della corte (ancora oggi elevata di un piano rispetto al resto dell'edificio) e l'ammodernamento degli interni.
Sessant'anni più tardi, un'altra figura femminile forte della casa Savoia, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours (reggente di Vittorio Amedeo II di Savoia), abiterà questa dimora. A lei dobbiamo l'aspetto attuale e parte del nome del palazzo stesso, che divenne la sede delle reggenze delle due "Madame Reali".
 

Palazzo Madama oggi
* Tratto da Torino Segreta

Osservando il castello dall'altro lato, ci troveremo a metà del 1600, scoprendo Palazzo Madama così come lo progettò Filippo Juvarra per la reggente: un magnifico palazzo barocco che ingloba al suo interno il vecchio castello medievale.

In un istante ci troviamo di fronte al Palazzo Reale: siamo nel 1563, quando il duca Emanuele Filiberto decide di stabilire la capitale del ducato sabaudo a Torino, insediando la corte nell'antico palazzo vescovile della città. Attraversiamo il tempo fino all'Unità d'Italia, quando il palazzo rimarrà la residenza della monarchia.

Palazzo Reale oggi
* Tratto da WikiMedia

A questo punto il viaggio nel tempo ci costringe a girarci di 180° per osservare, sempre dalla piazza, tutta via Roma ed in particolare un edificio molto dibattuto tra i cittadini di Torino. È un edificio che, ancora oggi, suscita discussioni: c'è chi auspicherebbe la sua demolizione, considerandolo fuori luogo nella piazza barocca, mentre altri sostengono che rappresenti un pezzo importante della storia di Torino. Coloro che non lo apprezzano hanno coniato nomi curiosi per esso, come "pugno nell'occhio", "il telefonino", "il dito del Duce" o persino "la torre arrogante".
Ci troviamo nell'era fascista: la Torre Littoria, ora conosciuta come Grattacielo Reale Mutua, originariamente costituiva il primo e più alto edificio residenziale della città. Dal suo completamento nel 1934 fino al 1952, è stato il più alto edificio residenziale d'Europa. Inoltre, è riconosciuto come uno degli edifici razionalisti più noti in Italia.
Ed eccolo qui, sempre tramite Google Maps, come non vederlo svettare sulla destra?

La Torre Littoria, oggi Grattacielo Reale Mutua
* Tratto da Google Maps
 
Concludiamo il nostro viaggio nel 2006, quando Torino ospitò i XX Giochi olimpici invernali. Per l'occasione l'intera città e la valle di Susa subirono cambiamenti, uno dei quali si trova ancora a portata d'occhio rimanendo nel nostro punto. Infatti l'intera piazza, che ricordo bene essere stata una enorme rotatoria per le auto intorno a Palazzo Madama, è stata parzialmente pedonalizzata e, come si nota nell'immagine che include sia Palazzo Reale che Palazzo Madama, davanti a quest'ultimo sono state installate quattro fontane a scomparsa, luogo in cui ci si può rinfrescare ed in cui gli studenti vanno a festeggiare l'ultimo giorno di scuola bagnandosi e divertendosi. Si, quegli studenti che come noi avevano toccato il dito di Colombo prima degli esami.

Le fontane a scomparsa: sullo sfondo Palazzo Reale
* Tratto da Mole 24

Termina così il nostro viaggio fatto con la fantasia, e con quello che è presente in un'unica piazza: siamo passati senza muoverci dal 28 A.C. al 2006, poco più di duemila anni di storia.

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